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ALLUVIONE NEL MESSINESE 2.10.2009

2 ottobre 2009
Più colpite le frazioni di Altolia, Molino e il comune di Scaletta Zanclea.
Il nubifragio ha provocato lo straripamento dei corsi d'acqua e frane a cui è seguito il riversamento a valle di fango e detriti travolgendo ogni ostacolo, fabbricati compresi.


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Ma veramente la mano dell'uomo non c'entra?
Mà!

Bertolaso: a Messina costruzioni fuori da ogni logica di buon senso
Pubblicato da SiciliaToday: 6 Ottobre 2009

Alla luce di quanto successo a Messina, ma anche all’Aquila e Viareggio “dobbiamo trarre una lezione: la denuncia degli abusi del territorio non è più sufficiente, occorre trasformarla in un piano di azione che riguardi tutto il Paese, dal Nord al Sud alle isole”. Nella sua informativa al Senato sull’alluvione di Messina il Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso sottolinea la necessità di un piano d’azione per la messa in sicurezza di tutta l’Italia.

Secondo Bertolaso occorre trovare subito i fondi necessari “per un grande piano di manutenzione del Paese” e occorre eliminare “la zona grigia delle competenze tra enti centrali e amministrazioni locali. Unico modo per reagire con civiltà alle tragedie di questi ultimi tempi e onorare così tutte le vittime degli ultimi disastri".

Guido Bertolaso torna a ribadire come tra le cause principali della tragedia di Messina ci sia l’abusivismo, “le costruzioni fuori da ogni logica di buon senso” nel greto dei fiumi, sui versanti di colline instabili, sulle occlusioni artificiali del corso dei torrenti o in aree dove il rischio di frane è conosciuto. L’Italia vanta il “record dei rischi naturali”, ma il rischio viene spesso sottovalutato e vissuto come un ostacolo ingiusto allo sviluppo, spiega il Capo Dipartimento.

Nel suo intervento nell’aula del Senato Bertolaso ha ripercorso nel dettaglio le dinamiche che hanno portato al disastro di Messina, dando conto degli interventi messi in campo dalla Protezione Civile. In particolare quelli relativi ai giorni precedenti l’alluvione, durante i quali il sistema locale di protezione civile “era stato sollecitato ad un’adeguata attenzione”.

Il Capo Dipartimento ha quindi fornito un bilancio delle vittime dell’alluvione, che vede al momento 25 morti e 10 dispersi, e delle forze in campo, con 2386 uomini e donne impegnati nei soccorsi e oltre 560 mezzi utilizzati. Mentre sono 728 le persone trasferite negli alberghi lungo la costa messinese.

La conta dei morti al 10 ottobre è ferma a 28 vittime.

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