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INTER Campione d'Italia 2008-2009



INTER
Campione d’Italia



Domenica, dopo pranzo, ho staccato il telefono e il cellulare, spento il televisore.
Ho dormito con mia figlia.
Quando ci siamo svegliati, mi sono affacciato ripetutamente cercando un segno:
delle vele neroazzurre che mi dicessero che la mia squadra ce l'aveva fatta,
contro i miei cupi presentimenti, ancora segnati da un ferale 5 maggio.
Niente.
Tutto taceva.
Ho acceso il televisore e ho visto scattare la panchina in segno di gioia.
Da non credere.
Sono tifoso dell'Inter dall'età di cinque o sei anni.
Almeno così credo di ricordare.
Mio padre mi regalò un completino che è infisso nella mia memoria, con i calzoncini neri.
Fu il caso, dunque, a decidere, perché mio padre non amava il calcio.
Da allora la passione per questa squadra ha accompagnato la mia vita con gioie
(pochine fino a qualche anno fa) e delusioni (moltissime).
Il calcio - anche quello praticato con sempre più problemi fisici -
è il legame simbolico con un altro tempo della mia vita
ma anche con un altro modo d'essere.
E' la possibilità di regredire verso l'indistinto dell'appartenenza,
la dissoluzione della mia individualità
quasi sempre controcorrente nel fiume tranquillizzante del gruppo.
So bene che il calcio odierno è pieno di corruzione.
Che gli uomini che girano in quest'ambiente sono povere persone
troppo ricche e molto corrotte.
Che i presidenti delle squadre sono emblemi di quel capitalismo
di cui mi auguro la fine ogni giorno. Eppure...
Eppure la pura passione del tifoso per la propria squadra,
le sue lacrime e le sue grida di furore
sono un potenziamento della vita a cui non potrei rinunciare.
Eppure gesti atletici come il goal di Ibrahimovic, il goal di Vucinic,
il goal di Osvaldo hanno il potere di far passare in secondo piano tutto il marcio del calcio,
gesti fuori dal tempo, pura poesia, come Pasolini ben sapeva. (Autore anonimo)








(ANSA) - UDINE, 16 MAG - Udinese batte Milan 2-1: con questo risultato, l'Inter e' campione d'Italia per la stagione 2008-2009. Per i nerazzurri e' il titolo n.17. La prima occasione e' per il Milan al 16' ma Ambrosini mette a lato. Poi ci prova Quagliarella, Dida e' attento. Al 31', Maldini ostacola in area Floro Flores, rigore, batte D'Agostino ed e' gol. Ripresa e subito raddoppia l'Udinese con Zapata che sfrutta un assist di D'Agostino. Milan in avanti, ma solo al 93' arriva il colpo di testa vincente di Ambrosini.

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - La vittoria del 17/mo scudetto anche senza giocare non ha frenato la corsa dell'Inter che ha festeggiato a San Siro battendo 3-0 il Siena. La partita poteva limitarsi ad una festa sul campo e sugli spalti, col pubblico in tripudio per il titolo ed i toscani salvi, ma la squadra di Mourinho ha voluto regalare un'altra soddisfazione alla sua gente. Ad aprire le marcature e' stato Cambiasso allo scadere del primo tempo. Poi nella ripresa Balotelli ed Ibrahimovic hanno arrotondato il punteggio.


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LA STORIA


Il Football Club Internazionale Milano nasce al ristorante "L'Orologio" la sera del 9 marzo 1908 da una costola di 43 dissidenti, guidati dal pittore Giorgio Muggiani, del preesistente Milan Football and Cricket Club, il quale, aveva imposto il divieto di far giocare calciatori stranieri. Stranieri che erano per gran parte l'ossatura delle nuove società di calcio che stavano sorgendo e il fatto di non arruolarli sembrò essere irriconoscenti verso di loro. Proprio Muggiani scelse i colori che saranno per sempre l'emblema della società: il nero e l'azzurro. Il primo presidente fu Giovanni Paramithiotti mentre il primo capitano fu Hernst Marktl che tra l'altro fu uno dei fondatori del Milan.


La prima Inter datata 1908


Inter Campione d'Italia 1909 - 1910

L'Inter vince il suo primo scudetto nel 1910, cui seguono delle stagioni deludenti; lo scoppio della Prima guerra mondiale interrompe ogni attività sportiva, che viene ripresa nel 1920, anno che vede l'Inter prevalere per la seconda volta. Nella stagione 1921/1922, a seguito della scissione tra F.I.G.C. e C.C.I. l'Inter, partecipante a quest'ultimo campionato, si piazza ultima nel suo girone ed in seguito al Compromesso Colombo, con il quale vengono restrutturati tutti i campionati, partecipa allo spareggio salvezza con la Libertas Firenze, vincendo 3-0 in casa e pareggiando 1-1 in trasferta, restando a pieno titolo in Serie A.

Con l'arrivo del "Ventennio" l'Inter, simboleggiata in questo periodo dall'estro di Giuseppe Meazza, si trova costretta ad adeguarsi alle ragioni di partito: al Partito Nazionale Fascista non piace il nome della società, troppo poco italiano e soprattutto drammaticamente uguale al nome della Terza Internazionale Comunista. Così nel 1928 l'Inter si fonde con l'Unione Sportiva Milanese e assume la denominazione di Società Sportiva Ambrosiana, poi mutata in Ambrosiana-Inter, che manterrà fino al 1945. Con questo nome vincerà tre scudetti (1930, 1938 e 1940) e la sua prima Coppa Italia, nel 1939. Dopo la guerra ci sono vari anni a corrente alternata, come un secondo posto nel 1948-49, la stagione della tragedia di Superga, dietro al Grande Torino, per poi arrivare alle due affermazioni consecutive del 1952-53 e del 1953-54 sotto la guida di Alfredo Foni. Quello del '53 fu un successo contestato per via della tattica del Catenaccio, introdotta da Foni, poco spettacolare ma efficace a migliorare nettamente le prestazioni della difesa, guidata dal portiere romagnolo Giorgio Ghezzi. La squadra si ripetè l'anno successivo stavolta optando per un cambio di tattica e dunque per la rinuncia al poco spettacolare Catenaccio che le aveva dato sì gioie, ma anche critiche dagli amanti dell'agonismo: questa volta la squadra nerazzurra fu il primo attacco del campionato.

Helenio Herrera guidò l'Inter dal 1960 al 1968 vincendo tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

Nel 1955 arriva alla presidenza Angelo Moratti. Dopo alcuni anni di assestamento, durante i quali Antonio Valentin Angelillo stabilisce il record di segnature per tornei a 18 squadre (ben 33 reti nel 1958-59) che resiste tutt'ora, e dopo ever cambiato molti allenatori, arriva all'Inter dal Barcellona il mago Helenio Herrera: nasce la Grande Inter che vincerà tre scudetti nel 1963, nel 1965 e (perdendolo nel 1964 allo spareggio contro il Bologna) quello della stella nel 1966, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali nel biennio 1964-1965. La prima Coppa dei Campioni verrà vinta contro il Real Madrid pentacampeon, vincendo col risultato di 3-1 con doppietta di Sandro Mazzola e rete di Aurelio Milani. La seconda invece contro il Benfica di Eusebio vincendo proprio al Meazza sotto un vero e proprio diluvio per 1-0 con rete di Jair.


Helenio Herrera

Nel 1968, alla fine del ciclo, se ne vanno sia Moratti che Herrera. La presidenza passa a Ivanoe Fraizzoli, che tornerà a vincere lo scudetto nel 1971,

Inter campionato 1971-72

con Giovanni Invernizzi in panchina subentrato a metà stagione e con Boninsegna capocannoniere. Nel 1978 l'Inter vince di nuovo dopo 39 anni la Coppa Italia, trionfo ripetuto nel 1982. Durante la stagione 1979-80 scoppiò lo scandalo del Totonero che coinvolse il mondo del calcio e non solo e si concluse con la retrocessione in Serie B del Milan e della Lazio e la vittoria dell'Inter del suo dodicesimo scudetto: un campionato condotto in vetta solitaria sin dalla prima giornata. Questo grazie all'allenatore Eugenio Bersellini, detto il sergente di ferro, e a giocatori come Alessandro Altobelli, Gabriele Oriali, Ivano Bordon ed Evaristo Beccalossi.

Nel 1984 diventa presidente Ernesto Pellegrini, che nonostante campioni come Karl Heinz Rummenigge, all'inizio non fu facile conquistare grandi traguardi. La svolta avvenne nel 1986 quando venne ingaggiato l'allenatore Giovanni Trapattoni. Nell'estate del 1988 grazie ai fondamentali acquisti di Ramon Diaz, Nicola Berti, Lothar Matthäus e Andreas Brehme, la squadra potè festeggiare nel 1989 il tredicesimo scudetto, detto scudetto dei record. L'anno dopo arrivò la prima Supercoppa italiana conquistata contro la Sampdoria col risultato di 2-0. Nell'Inter dei record militano, tra gli altri, lo zio Giuseppe Bergomi, Aldo Serena e Gianfranco Matteoli. Il tedesco Jurgen Klinsmann arriverà invece l'anno dopo, dando, con Matthäus e Brehme, una matrice teutonica all'Inter di quegli anni.

Gli anni novanta portano gloria all'Inter solo in campo europeo: infatti, mentre in campionato la squadra generalmente stenta, dall'Europa arrivano tre coppe UEFA su quattro finali, vinte contro la Roma nel 1991, contro il Casino Salisburgo nel 1994. e contro la Lazio nel 1998.

Intanto, nel 1995, i Moratti tornano alla guida della società, che viene acquistata da Massimo, figlio di Angelo. I risultati però non sono all'altezza degli investimenti del presidente, spesso maggiori rispetto a quelli delle altre squadre: nonostante la presenza di campioni di assoluto valore come Ronaldo, Christian Vieri e Roberto Baggio, la squadra non arriva mai oltre il secondo posto, raggiunto solo nel 1997-98 e nel 2002-03. La delusione più grande arriva nel 2001-02: in panchina c'è Héctor Cúper e il sogno, dopo un campionato condotto quasi interamente in testa, si interrompe all'ultima giornata, il 5 maggio, quando l'Inter perde 4-2 con la Lazio e si fa superare dalla Juventus e dalla Roma; in campo internazionale l'Inter torna a riaffacciarsi con regolarità in Champions League, raggiungendo le semifinali dove viene eliminata in uno storico derby europeo coi "cugini" del Milan solo per un gol segnato in trasferta (0-0; 1-1).

Torna finalmente ad una vittoria nella stagione 2004-05, con Roberto Mancini in panchina: in campionato l'Inter giunge terza, ma vince la quarta Coppa Italia contro la Roma e, pochi mesi dopo, la seconda Supercoppa italiana vincendo 0-1 a Torino contro la Juventus; perde invece nei quarti di Champions League di nuovo contro il Milan. Nella stagione successiva finisce terza, ma a seguito del terremoto dovuto allo scandalo Calciopoli viene dichiarata comunque campione d'Italia d'ufficio da una commissione di tre saggi (composta da Gerhard Aigner, ex segretario generale dell'UEFA; Massimo Coccia, avvocato ed esperto di diritto sportivo; Roberto Pardolesi, Ordinario di diritto privato comparato), creata ad hoc dal Commissario Straordinario della FIGC, l'Avv. Guido Rossi, per dirimere la questione dopo la non assegnazione del titolo alla Juventus; inoltre vince di nuovo la Coppa Italia, in finale ancora contro la Roma.

La stagione 2006-07, che vede l'Inter come la principale candidata alla vittoria dopo le penalizzazioni inflitte alle altre squadre, si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana e giunge al suo culmine il 22 aprile 2007, con la conquista del 15° scudetto con 5 giornate d'anticipo, un record per i campionati di Serie A che assegnano tre punti a vittoria, al termine di una stagione caratterizzata dal dominio incontrastato dei nerazzurri in campionato, che stabiliscono anche il nuovo record di vittorie consecutive 17, superando il primato di 11 vittorie appartenente alla Roma ottenuto la stagione precedente. Non può però festeggiare il secondo double consecutivo, poiché la Roma si aggiudica la Coppa Italia ai danni dei nerazzurri e la successiva Supercoppa italiana, battendo l'Inter nel suo stadio. La stagione del centenario si conclude comunque con un nuovo scudetto, il terzo di fila, questa volta giunto all'ultima giornata, respingendo la rimonta sempre della Roma, avversaria unica di questi anni. Anche quest'anno la squadra arriva in finale di Coppa Italia ma viene sconfitta dalla Roma per 2-1. Al termine della stagione Mancini viene esonerato e al suo posto viene chiamato il tecnico portoghese José Mourinho.

Il 28 agosto 2008 l'Inter vince la Supercoppa, di nuovo giocata contro la Roma, ai rigori, per il primo trofeo conquistato dalla nuova Inter del tecnico lusitano alla sua prima gara ufficiale sulla panchina nerazzurra.



Il 16 maggio 2009, con la sconfitta del Milan contro l'Udinese, l'Inter è matematicamente campione d'Italia per la 17a volta, la 4a di fila.
(Fonte: Wikipedia)
È l’unica squadra italiana ad aver preso parte a tutti i campionati di Serie A dal 1929 a oggi.
Mai retrocessa in Serie B.

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Gli anni degli scudetti
1910, 1920, 1930, 1938, 1940, 1953, 1954, 1963, 1965, 1966, 1971, 1980, 1989, 2006, 2007, 2008, 2009.


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